Un cane abbandonato in un parcheggio: un messaggio toccante sul suo collare commuove i soccorritori
Mentre alcuni lasciano parole dolci su piccoli foglietti in fondo alla tasca del loro cappotto, un povero cane in un parcheggio ha ritenuto opportuno appendere al collo un messaggio tanto toccante quanto una lettera di rottura intitolata “Ti abbandono, ma non ti preoccupare, sei gratis!”—perché nulla grida “Tengo a te” come un bigliettino attaccato a un collare, vero?
Un cane abbandonato in un parcheggio: una tragedia che si sarebbe potuta evitare
Ah, il mondo moderno e le sue incoerenze! Non hai mai avuto l’impressione che l’umanità in generale abbia ricevuto un manuale d’istruzioni mal scritto? Prendiamo ad esempio la storia di un povero cagnolino lasciato in un parcheggio, con un collare che portava un messaggio capace di far piangere una pietra. Immagina la scena: un parcheggio deserto, il rumore dei motori che ruggiscono in sottofondo, e lì, in mezzo a tutto ciò, un cagnolino smarrito con un messaggio toccante che potrebbe colpire più persone di un discorso politico durante la campagna elettorale.
Il povero cagnolino e il suo messaggio straziante
Il piccolo eroe della nostra storia è un cane trovato abbandonato, posato su un parcheggio come un cartellone pubblicitario per l’insensatezza umana. Con un messaggio che avrebbe potuto valergli un osso di ricompensa, il cagnolino si sarà probabilmente chiesto se non fosse il protagonista di un brutto film sui guai canini. Il suo proprietario ha attaccato un messaggio al suo collare, spiegando la sua decisione di abbandonare il povero tesoro alle proprie sofferenze. Perché, sai, scrivere un messaggio straziante è quasi come dare un colpo di frusta di nascosto!
I soccorritori in lacrime (o quasi)
E lì, cari lettori, entrano in scena i nostri eroi quotidiani: i soccorritori. Queste anime caritatevoli che spesso portano il titolo di “protettori degli animali”. Quando hanno scoperto il piccolo abbandonato, hanno avuto un enorme shock. Non parlo dello shock che si prova scoprendo di aver dimenticato di accendere la macchina del caffè al mattino, no, era qualcosa di serio. Le lacrime sono scese, ma non tanto per la tristezza, piuttosto perché avevano realizzato che l’acqua dei loro occhi avrebbe potuto fare da detersivo miracoloso per le abominabili tragedie dei nostri giorni. Giusto così per noi, dopotutto, ci ricorda che dovremmo sempre leggere le etichette prima di gettare una parte della nostra moralità nella spazzatura.
La società in questione: chi è il vero colpevole?
Allora, chi da blame? La società? I proprietari di animali irresponsabili? O forse il sistema educativo che ci ha insegnato a non abbandonare le cose, nemmeno il proprio cane nel bel mezzo di un parcheggio? Da un lato, si potrebbe dire che il collare avrebbe potuto almeno proporre un numero di hotline d’emergenza per queste situazioni. “Se leggi questo, chiama il 1-800-JABTE-POUR-MOINS (per i abbandoni di massa)”. Dovremmo davvero sviluppare un’app per le “adozioni urgenti”, tipo Tinder per cani!
Una fine inaspettata? Forse!
Ma aspetta, non è ancora finita! La morale della storia potrebbe essere: non giudicare un libro dalla copertina? O piuttosto, non giudicare un cane dal messaggio attaccato al suo collare? Chissà, forse questo piccolo cane finirà per convincere un umanitario ad adottarlo e a vivere una vita da sogno, come una stella del cinema che cambierebbe il mondo mentre si guadagna un sacco di soldi. Chissà? La vera domanda è: quando arriverà il giorno in cui un messaggio su un collare non sarà più necessario? Attacco speranze a questo collare in ogni caso!
Fonte: wamiz.com